9.10.15

Ed i ricorsi andranno avanti!

La legge 107 non basta a placare il desiderio di giustizia di centinaia di migliaia di docenti e personale ATA, gli abusi contrattuali perpetrati per più di un decennio sono in attesa di sentenza. Il prossimo 17 maggio 2016 la Corte Costituzionale sarà chiamata a dare la propria interpretazione sul contenuto della sentenza della Corte di Giustizia di Lussemburgo del 26 novembre 2014 sull'abuso dei contratti a termine. L'udienza era inizialmente fissata per il 23 giugno 2014, poi improvvisamente rinviata sine die. Numerosi sono stati anche i ricorsi, avviati dai precari della scuola, che si trovano in standd by proprio in attesa del parere della Corte Costituzionale. Nel frattempo, tra la sentenza della Corte di Giustizia del 26 novembre 2014 e tale prounciamento è intervenuto il piano straordinario di assunzioni per l'a.s. 2015/16 e si è in attesa dell'indizione del concorso a cattedra entro il 1° dicembre 2015.La questione riguarda naturalmente l'abuso dei contratti a termine anche per il personale ATA, per il quale quest'anno non sono state programmate immissioni in ruolo. Un breve excursus di quanto accaduto nelle interviste condotte nel mese di giugno dalla nostra redazione agli Avvocati che hanno seguito da vicino la vicenda.La Corte europea, con la sentenza Mascolo del 26 novembre 2014, “ha stabilito che l'utilizzo di personale a termine su un posto vacante in attesa dell'espletamento di un concorso è certamente legittima (punto 91).La Corte ha però rilevato che, come risultava dalle ordinanza di rimessione, nel periodo che va dal 1999 al 2011, non erano stai effettuati concorsi nel settore della scuola (punto 106), con la conseguenza che si era verificato un abuso nell'utilizzo dei contratti a termine e che la disciplina di reclutamento nella scuola, come attualmente strutturata in Italia, pur essendo astrattamente legittima, nella sua attuazione concreta è contraria alla clausola 5 della Direttiva che impone l'adozione di misure preventive (ragioni oggettive, numero massimo dei rinnovi e durata complessiva dei contratti a termine) e sanzionatorie (riconoscimento di una rapporto di lavoro a tempo indeterminato od altra misura equivalente ed effettiva: punto 78), misure che non sono in alcun modo previste nella disciplina relativa alla scuola”. Qui la sentenza europea si è fermata ributtando la palla al giudice nazionale. FONTE O.S.

2 commenti:

  1. Anonimo2.11.15

    Noi Docenti di Terza Fascia abbiamo firmato registri, interrogato e valutato alunni, siamo stati nelle commissioni d'esame. Abbiamo accettato supplenze su due o più scuole anche a distanza di chilometri tra loro, pur di fare punteggio sul servizio prestato per andare avanti e lavorare! Perché questo ci chiedeva la Scuola Pubblica. Vale ricordare che non è consentito, ai sensi del nostro ordinamento giuridico, l'esercizio di una professione regolamentata a personale sprovvisto di regolare abilitazione allo svolgimento della stessa, quindi o siamo abilitati o gli atti da noi firmati sono nulli. Saremmo quindi "possessori di titoli validi allo svolgimento della professione docente" idonei ma non abilitati secondo lo Stato italiano, un controsenso.

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  2. Anonimo2.11.15

    E gli assurdi contratti fino ad avente diritto? Io mi chiedo: se si parla di "buona scuola", possibile che non si ponga un freno a tutto ciò, che a novembre ci siano ancora persone "fino ad avente diritto", che si debba rimettere tutto in discussione ad anno scolastico più che avviato (modalità didattiche, conoscenza della classe...etc)...e non solo: si da la possibilità ad alcuni docenti (spero la minoranza) già presenti in seconda fascia, che fino ad oggi hanno IGNORATO le molteplici convocazioni, di tornare in gioco, incuranti di tutto ciò che è stato costruito fino ad ora con la classe.

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