9.6.19

Europa bacchetta l'italia per gli stipendi bassi degli insegnanti

Le 5 sigle sindacali della contrattazione scolastica hanno fatto da filtro, chiedevano, tra i punti in comune da risolvere urgentemente, aumenti sostanziali degli stipendi dei docenti della scuola pubblica italiana di fatto troppo inadeguati rispetto ai ‘colleghi’ degli altri Paesi Europei. Il risultato dell'ultimo confronto con il Governo è stato pessimo, i sindacati si sono accontentati della promessa di un aumento a 3 cifre... lorde peraltro, che con l'eliminazione del "bonus Renzi" degli 80 euro, si traduce in ulteriore calo! Altro che aumento! I sindacati rappresentano il "filtro intasato" tra i lavoratori della cultura ed il Governo.  Ora, però, è l’Europa ad alzare la voce e a bacchettare l’Italia proprio in merito al comparto istruzione.                                                                    Ecco cosa si legge nella lettera che l’Unione Europea ha inviato all’Italia: 
‘La produttività tendenzialmente stagnante dell’Italia è dovuta alle debolezze del sistema di istruzione e formazione e alla scarsità della domanda di competenze elevate. Migliorare, quindi, la qualità del sistema di istruzione e formazione rappresenta una sfida importante’.
E ancora:
‘Le retribuzioni crescono più lentamente rispetto a quelle dei colleghi di altri paesi, prospettive di carriera più limitate’
Nella lettera, Bruxelles sottolinea come i salari dei docenti italiani risultino ‘bassi rispetto agli standard internazionali e rispetto ai lavoratori con un titolo di istruzione terziaria. Le retribuzioni crescono più lentamente rispetto a quelle dei colleghi di altri paesi e le prospettive di carriera sono più limitate, basate su un percorso di carriera unico con promozioni esclusivamente in funzione dell’anzianità anziché del merito’.

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