17.3.20

La didattica a distanza. i docenti navigano a vista.

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Articolo 34. La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. 

 Mezzi e risorse troppo disomogenei per affrontare una Didattica a Distanza davvero ben strutturata.                                      Avete quest’obbligo – ha detto invece la titolare del dicastero dell’Istruzione, rivolgendosi ai presidi - ce l’avete sulla base dell’articolo 34 della Costituzione, che tutti noi dovremmo tenere nel cuore, il quale riguarda il diritto all’istruzione dei nostri studenti. Questo diritto deve essere rispettato”. 

 ANCHE SE PRIVI DI MEZZI ?           Bisognerebbe indicare quale modalità usare per colmare il gap del Digital Divide che ancora diffuso in moltissime aree del nostro Paese. Si punzecchiano i Dirigenti invocando l'autonomia di quella Buona Scuola che doveva essere smantellata, e si è rimasti indietro con una delle 5 stelle, tanto cara alla ministra che è la Connettività, come si concilia tutto ciò con questa improvvisa emergenza?                                                                                                

 Un paradosso che muove molti genitori alla protesta per il caos della miriade di piattaforme, per richieste incomprensibili e per impossibilità nello sfruttamento del servizio.                  

 E poi il paradosso  che emerge anche nella scuola è per  l'impreparazione di alcuni docenti, moltissimi non formati e in tanti casi loro stessi vittime del Digital Divide, e ancora con quei docenti che nel marasma generale tirano l'acqua al proprio mulino per esentarsi dall'approccio digitale pur avendo nell'uso comune tutti gli strumenti necessari. Un CCNL uguale per tutti ma un impegno dissimile fatto di furbi e svantaggiati, su questo bisognerebbe vigilare, non nell'applicazione di pratiche impossibili ma per una equa, inclusiva e democratica istruzione. Una cariola non va a cento all'ora. Non basta dire che sono stati spesi soldi per i device (neanche per tutti),  perchè i territori sono svantaggiati, perchè normalmente la questione digitale nella scuole era cosa di un manipolo di docenti, perchè un device non innnesca da solo la didattica digitale.                     

 “Abbiamo messo milioni di euro per arrivare a quegli studenti che si trovano in condizioni economiche più svantaggiate, affinché anche loro possano avere un device e fare didattica a distanza. Adesso sta a voi, dirigenti scolastici, garantire il diritto all’istruzione”.    

  Occorre più omogeneità, realizzabile col tempo e con gli sforzi, con l'impegno di chi è più restìo, e "spalmare" equamente le pratiche digitali sul fronte delle famiglie, ma anche nel personale scolastico.


6 commenti:

  1. Anonimo18.3.20

    Attenzione al nuovo acquisto Marco Bruschi, berlusconiano già consigliere di Gelmini, niente di buono all'orizzonte!

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  2. Giacomo18.3.20

    Al di là di chi sia Marco Bruschi, la didattica a distanza va imparata e sperimentata in condizione di normalità, non si può pretendere di fare salti mortali in questo clima particolare e al contempo formarsi pure. E' assurdo!

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  3. Paolo7.4.20

    Il nobile mestiere, in origine, è ora affogato nella 107, nel fango dei doveri inutili. Dirigenti Scolastici sguinzagliati, come cani rabbiosi, sui docenti resi meri servi del dovere Statale travestito da missione, depauperato del diritto dignitoso del ruolo professionale. Osare l'inverosimile sembra essere obbiettivo dei dirigenti che troppo spesso risultano essere delle ex-maestrine frustrate (incoronate da procedure concorsuali discutibili). Gli istituti comprensivi non "comprendono" il valore della libera docenza, e regolano i loro dipendenti con assurde richieste che distraggono dal "succo" professionale, in barba all'art.33 della Costituzione italiana.

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  4. Anonimo7.4.20

    Non c'è connessione, siamo disconnessi!

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  5. Antonio7.4.20

    Burnout digitale !

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  6. Augusto20.4.20

    Difendo Lucia Azzolina, finalmente una Ministra che ha passato le cose che ho passato io, speriamo che non si dimentichi del suo passato e ci supporti lasciando poco spazio alla"turbo-scolastica" aziendalistica intesa come linea politica di Gelmini, Moratti e disastri simili (Bruschi compreso). Una scuola ponderata e digitalizzata con criterio, con gli step necessari diluiti nel tempo, in un piano organizzato. Più ispettori diffusi nelle scuole e meno soldi alle paritarie!

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